Luigi Vegini ha dedicato la propria attenzione ai momenti non spettacolari del pugilato, alle fasi cioè di allenamento, di preparazione atletica e non all’incontro ufficiale. Nelle fotografie proposte dunque manca il pubblico.Vi sono gli allenatori, tesi a “coltivare” il proprio atleta e la tensione individuale unita all’austerità d’una dura e sofferta disciplina. Fedele al b/n, che caratterizza molti dei suoi lavori, va dunque un po’ in controtendenza e predilige le atmosfere un po’ retrò dei suburbi e delle stazioni ferroviarie. La scelta del b/n, anche per queste immagini, si adegua perfettamente al concetto che il pugilato, negli ultimi anni, ha perso molto dello spettacolo popolare, il gusto della massa gravita ora su scenari ed intrattenimenti diversi. La testimonianza di giovani vite provate dalla fatica e dalla sofferenza per una disciplina sportiva dall’incerto futuro è la primaria chiave di lettura della ricerca umana che l’opera propone.