Dell’anima, propriamente, può parlare solo un Dio. L’uomo può solo accennarne per simboli ed immagini”. Con questo epigramma di Platone, Vanni Stroppiana fornisce l’incipit della sua mostra. Egli, come uomo, infatti, fornisce un’iconografia simbolica del male di cui l’anima può essere afflitta. I toni bassi e forti di 29 fotografie b/n , che il fotografo predilige, bene si intonano col tema del “male oscuro.
Vanni Stroppiana è nato a Rivoli (To) nel 1953. Inizia a fotografare nel 1980 ma dal 1990 la passione si trasforma in impegno e, per migliorare le sue capacità, s’iscrive al Corso di fotografia della “Società Fotografica Subalpina”. Partecipa da tempo e con buoni risultati a concorsi fotografici nazionali ed internazionali. Si sente appagato dalla ricerca di immagini pulite, costruite attraverso composizioni geometriche ma s’impegna a riprendere l’azione nel miglior momento della sua esecuzione o nel momento saliente della stessa. E’ costantemente interessato a fermare l’immagine il più nitidamente possibile.
mostra CIRMOF – FIAF