“Facciamo la Pace” nasce come reportage a sfondo sociale, incentrato di una manifestazione di giovani impegnati nell’ideologia della Pace nel mondo.

L’Autore ha poi selezionato 21 immagini e le ha impreziosite attraverso un’elaborazione al computer, avvalendosi di un programma di grafica che consente di selezionare alcune parti e di modificarne il contrasto, i toni la saturazione. L’Autore non fornisce informazioni sul luogo, sulla data e sull’identità della compagine giovanile che ha organizzato la manifestazione, così la rassegna diventa il simbolo impersonale di un’ideologia. L’istanza di pace si caratterizza, in ogni tempo, attraverso atteggiamenti collettivi, comportamenti e poetiche diversi, in relazione agli eventi politici ed alle ideologie che maturano nelle società democratiche. Trentanni or sono era l’epoca di “Mettete dei fiori nei vostri cannoni” e della presa di coscienza delle dolorose vicenda del Vietnam, oggi è l’epoca delle Marce per la Pace verso Assisi e delle composte manifestazioni di piazza. Più che ad un’ideologia forte, ci pare che gli attori di questi eventi si adeguino all’esigenza di tenere vivo un rituale malinconicamente rassegnato all’impotenza. Antonio Grassi ha colto nelle espressioni dei giovani questa rassegnazione e ne sottolinea il senso attraverso un’esemplare “estetizzazione del buonismo”.