Danilo Susi, medico, persona estroversa, poeta nell’animo, sensibile tanto ai fatti umani quanto alle bellezze della Natura e dell’Arte, ci presenta la sua città che tutti conosciamo, almeno di fama, per il suo fascino, per la sua cultura, per la sua devozione a San Basso ed a Padre Pio.
Ma così come Termoli è mostrata dal fotografo, ci appare particolarmente suggestiva. Il Presidente della FIAF Giorgio Tani ha scritto sulla monografia che reca lo stesso nome della mostra: “Ogni città è, per chi possiede una macchina fotografica, una scoperta. L’inquadratura comporta una scelta di visuale e una selezione dei soggetti da riprendere. Ma c’è ancora qualcosa di più, qualcosa di innegabile che si trasforma in immagine: è il senso di appartenenza. , questo sembra aver pensato Danilo Susi ogni volta che il suo obiettivo si è posato su qualcosa di tangibile oppure di evanescente e impalpabile come l’aria, il cielo, le nubi, il tramonto, la notte. La suggestione dei colori a volte diventa suggestione dell’anima, e così la città è sentita come espressione del sentimento con il candore delle luci o il contrasto di notturne ombre che appaiono come riflessi di storia antica nell’attualità dell’odierno…”