Vanni Stroppiana, noto per la sua passione per le fotografie sportive, ma anche per le sue immagini costruite attraverso composizioni geometriche, con questo lavoro ci offre la testimonianza di quanto la “Decima Musa” – il Cinema – sia oggi già diventato un mito.
In assenza di informazioni da parte del fotografo, riteniamo che si tratti di una sua esplorazione attorno al Museo Nazionale del Cinema di Torino. Il lavoro non costituisce la semplice documentazione di un evento culturale, poiché ogni immagine appare impreziosita dallo stile personale della ripresa e da accostamenti concettuali creati dall’Autore. Le trenta fotografie in bianco e nero posseggono il fascino di un’epoca già perfettamente storicizzata, pur essendo ancora molto recente. Riviviamo la storia del Cinema nel periodo che più si è impresso nella memoria e nella coscienza del pubblico: il Cinema in bianco e nero dagli anni ’20 agli anni ’50 La rassegna non ha certo bisogno della cosiddetta “Guida di Mostra” poiché ogni immagine, giocata sul dualismo dei soggetti (foto di scena e locuzioni od epigrammi scritti), costituisce un enigma, e la ricerca della chiave interpretativa rappresenta il gioco concettuale per lo spettatore.