“…..una sorta di quaderno nel quale l’immagine non deriva da un dialogo con un luogo, a piuttosto dalle descrizioni suggeritemi dalla scrittura di Italo Calvino……”
Esposizione:
Opere:
Zobeide
Despina
Leandra
Melania
Esmeraldina
Pirra
Adelma
Eudoxia
Clarisa
Eusapia
Bersabea
Irene
Argia
Tecla
Trude
Olinda
Laudomia
Perinzia
Procopia
Raisa
Andria
Cecilia
Marozia
Pentesilea
Pedro Cano nasce nel 1944 a Blanca, piccolo paese della Murcia nel Sud della Spagna. Comincia a disegnare molto presto e a dieci anni, da autodidatta, dipinge i suoi primi quadri. Lavora molto intensamente eseguendo soprattutto grandi paesaggi. Nel 1964 si trasferisce a Madrid dove frequenta la Scuola di Belle Arti di San Fernando sotto la guida di Antonio Lòpez, Juan Barjola e Rafael Martìnez Dìaz. Durante questi anni manifesta un profondo interesse per le periferie cittadine e per la cronaca del quotidiano che poi, da affabulatore instancabile e da aedo incantatore, trasporterà sulla tela e sulla carta in chiave poetica. Visita spesso il Prado e scopre le pitture nere di Goya e i bianchi meravigliosi di Zurbaran, rimanendo affascinato anche dai capolavori italiani del Mantegna e di Antonello da Messina. Nel 1968 si reca per la prima volta in Italia, visita Venezia e la Biennale e poi Firenze e Roma. Ne 1969 è vincitore del Prix de Rome all’Accademia di Spagna a Roma, dove risiede per tre anni. Cano viaggia instancabilmente per l’Europa e trova un costante punto di riferimento in Grecia, dove spesso ama ritornare. Nel 1972 inaugura la sua prima Mostra Personale a Murcia e, nello stesso anno, da Roma si trasferisce ad Anguillara Sabazia sul Lago di Bracciano. Nel 1974 espone per la prima volta a Roma presso la Galleria Giulia. Viaggiatore per vocazione ed indole, attraversa nel 1976 l’America Latina. Al rientro in Italia la straordinaria esperienza di quel viaggio gli consente di creare un ciclo pittorico dal titolo “Giornale di Viaggio” che viene esposto a Roma, Milano, Bari, Villach, Bolzano e Salisburgo. Nel 1988 e nel 1989 lavora per il teatro, progettando le scenografie del Galileo Galilei di Brecht per il Teatro di Roma, sotto la direzione di Maurizio Scaparro per il quale disegna anche i costumi delle Memorie di Adriano della Yourcenar. Tra il 1980 e il 1981 realizza una serie di opere che hanno come unico tema “L’abbraccio”. Dal 1984 trascorre cinque anni a New York risiedendo nell’East Village, ed esponendo i suoi lavori a Dallas, Toronto, New York e Los Angeles. Durante gli anni Novanta espone presso spazi pubblici e privati a Bolzano, Roma, Bari, Bologna, Napoli (Palazzo Reale), Rovereto, Verona, Murcia, Madrid, Siviglia, Buenos Aires, Santa Monica. Del 2000 è la personale “Ad Portas” presso il Museo delle Mura di Roma. Nello stesso anno presenta una serie di grandi tele nella mostra “Dubita un filo d’oro” presso il Palazzo dei Normanni di Palermo, dove torna ad esporre nel 2005 al Loggiato di San Bartolomeo il ciclo di acquerelli che illustrano il romanzo “Le città invisibili” di Italo Calvino, dopo le tappe di Murcia e Roma. Del 2008 è la mostra “Identità in transito”, ospitata alle Terme di Diocleziano a Roma, a Palazzo Vecchio a Firenze,a Sant Esteban a Murcia e al Museo del Carmen di Valencia. Nel 2010 è stata istituita a Blanca la Fondazione Pedro Cano che raccoglie in un percorso museale circa duemila lavori dell’autore. Nel 2012 è presente al Museo del Teatro Romano di Cartagena e poi al Museo dei Fori Imperiali di Roma con la personale “IX Mediterranei”. La stessa mostra è allestita nel gennaio 2013 a Treviso presso gli Spazi Bomben, sede della Fondazione Benetton Studi e Ricerche. “Hijo Predilecto de Blanca”, è anche Cittadino Onorario di Anguillara Sabazia, Fabriano e Ragusa nonché “Accademico di numero” della Real Academia de Bellas Artes di Murcia e Membro dell’Accademia Pontificia dei Virtuosi del Pantheon. Ha ricevuto, tra gli altri riconoscimenti, la “Encomienda de Nùmero de Isabel la Catòlica” dal Re Juan Carlos e la Laurea Honoris Causa in Lettere e Storia dell’Arte dall’Universidad Alfonso el Sabio de Murcia. Tra le sue opere, presenti in collezioni private e Musei di tutto il mondo, ricordiamo una grande tela inserita nel percorso espositivo dei Musei Vaticani e l’autoritratto esposto nel corridoio Vasariano della Galleria degli Uffizi di Firenze. Il regista Giulio Berruti gli ha dedicato il film-documentario “Pedro Cano. La mia voce”, vincitore della Rassegna Documentaria sull’Arte del Festival di Palazzo Venezia a Roma nel 2004.
Rassegna Stampa:
27-01-2005 La Repubblica;
28-01-2005 Giornale di Sicilia;
29-01-2005 Giornale di Sicilia;
30-01-2005 Giornale di Sicilia;
30-01-2005 La Repubblica;
19-02-2005 Giornale di Sicilia;
20-02-2005 Giornale di Sicilia;
22-02-2005 Guida Città Palermo;
23-02-2005 La Repubblica.
Loggiato San Bartolomeo
Corso Vittorio Emanuele, 25 – Palermo.